Il matrimonio di Lina e Antonio a Santa Maria a Vico, Caserta
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L&A
29 Giu, 2019Il racconto del nostro matrimonio
Giornata indimenticabile che io, lo sposo, esporrò in ogni minimo dettaglio.
La mattina del matrimonio mando alla mia sposa questo messaggio:“Oggi inizierà la nostra vita insieme, la vita che tanto abbiamo atteso, voluto e immaginato. Non ti prometto che sarà sempre, ogni giorno, bello, ogni giorno sorridente oppure divertente. Ma ti prometto che ti sarò sempre accanto, qualunque cosa accada. Finché morte non ci separi. Ci ho messo trent'anni a trovarti e non ti perderò di certo. Ti amo, vita mia. Ti amo immensamente.”
Abbiamo optato per il picchetto nuziale perché è molto bello ed è raro assistervi, quindi tutti i miei colleghi impegnati si son presentati all’hotel dove alloggiavo io, io son leccese e mia moglie casertana, quindi per rispettare la tradizione e sposarci presso il comune della sposa, mi son dovuto spostare.
Dall’ora di pranzo siamo stati impegnati con le foto e successivamente, intorno alle 15.00 il fotografo, mia madre e i miei due testimoni (mio fratello e un mio collega, diventato come un fratello per me) si sono diretti a casa della sposa per le foto di rito.
Continua a leggere »Io intanto attendevo la macchina per andare in chiesa alle 16.00, perché l'orario limite era le 16.30. L’auto non arrivava e l’ansia saliva, l'autista aveva incontrato ben due incidenti per strada, ma ce l'abbiamo fatta ad arrivare in chiesa per l’orario pattuito. Ahimè, il tappeto non era stato ancora sistemato e il picchetto non aveva potuto schierarsi, quindi abbiamo fatto un altro giro.
Nel frattempo la sposa era uscita di casa e attendeva l’auto e intanto l’ansia saliva. Sono riusciti a sistemare tutto e finalmente sono potuto entrare in chiesa con mia madre, alle 16.45. Dopo venti minuti, finalmente, è arrivata la sposa, io ero emozionantissimo, avevo un nodo allo stomaco e avevo la pressione a mille. L'ho vista e mi si è stampata un’espressione da ebete sulla faccia finché non l'ho salutata e siamo andati insieme all’altare. Pian piano la tensione e l’ansia si sono attenuate, fino a sparire in entrambi. La cerimonia è volata, così come il momento delle foto.
Al ricevimento non siamo riusciti a mangiar nulla, ma proprio nulla, perché tutti si complimentavano con noi e facevamo foto. Giornata quindi piena di emozioni, forti e intense, ma non poteva essere diversamente. Ho conosciuto mia moglie nemmeno tre anni fa. Dopo un anno, al nostro primo anniversario, le ho chiesto di sposarmi su una torre normanna a Nardò, vicino Gallipoli, con l’anello posto in una teca di cristallo, come quella de “La bella e la bestia”.
Che dire ancora, quel giorno quindi non poteva che essere tutto stupendo, se non per un unico neo, purtroppo mio padre non è potuto esserci, perché malato da tempo di fibromialgia e all’ultimo non è potuto più venire. Devo tanto a quell’uomo e a mio figlio (mia moglie è incinta di 3 mesi, eh sì, già prima del matrimonio ci abbiam provato) e se dovesse essere maschietto, nostro figlio avrà il suo nome.
Grazie a tutti coloro che sono arrivati fino in fondo a leggere quanto ho scritto. E ricordate, il matrimonio non è solo quel giorno, il matrimonio è tutta la vita.
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